Sempre più tecnologici, non chiudono mai, vendono di tutto: il "potere" dei distributori h24
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mercoledì 3 febbraio 2021
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di Giulia Mele
A Bari attualmente ci sono 40 punti vendita di questo tipo, aperti a qualsiasi ora del giorno e della notte (anche se causa dell’emergenza Covid l’orario di chiusura è ora fissato alle 18). “Negozi” che vanno incontro a qualsiasi veloce esigenza da parte del consumatore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché come detto per la merce proposta non c’è limite: classici snack, bevande come caffè e birra, prodotti di parafarmacia (cerotti, guanti, mascherine, gel igienizzanti), beni di prima necessità (dentifrici, spazzolini, sapone, latte, pasta, sughi pronti) o oggetti per adulti quali profilattici, bambole gonfiabili e test di gravidanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma questi esercizi hanno dei vincoli a livello di diffusione sul territorio? «No, gli erogatori h24 sono considerati dalla legge come dei veri e propri negozi di vicinato e pertanto non sono soggetti a restrizioni. L’importante è che siano ospitati in locali per cui è prevista la destinazione commerciale di tipo C1». A spiegarcelo è il 44enne Matteo Brunetta, business director della Evolution Vending, azienda specializzata nel settore della distribuzione automatica con sede a Modugno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’impresa di Matteo si occupa di gestire e rifornire le macchine, le quali però vengono costruite, installate e allestite da società diverse quali la Progetto Automatico di Taranto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Erogatori che tra l’altro si stanno sempre più evolvendo dal punto di vista tecnologico, anche per evitare, come avvenuto in passato, che alcune regole siano facilmente aggirate: vedi il divieto da parte dei minori di comprare alcolici.
Alcune di esse sono già provviste del riconoscimento tramite impronta digitale e permettono l’utilizzo di sistemi di pagamento elettronici. «Da questo punto di vista – sottolinea Brunetta – noi ci stiamo affidando ad acquisti effettuati tramite app, attraverso la scansione di un QR-Code presente sullo schermo della macchina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra i vari progetti vi è quello di mettere su un vero e proprio sistema di prenotazione: consentirà di effettuare acquisti tramite cellulari e di prelevare la merce da appositi “locker”, ossia dei chioschi self-service situati nei punti vendita. Tali locker potranno essere dotati anche di temperatura controllabile, così da permettere di conservare ad esempio un pasto caldo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutto ciò, naturalmente, a costi inferiori rispetto a un normale esercizio commerciale, vista soprattutto l’assenza di costi fissi quali quello del personale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma, specie se il loro numero dovesse aumentare, non c’è il rischio che con tutto questo “potere” si crei un conflitto tra negozi “classici” e distributori automatici?
«Le esigenze delle persone e i loro ritmi di vita sono cambiati – afferma Matteo - e il mercato deve pertanto avere la capacità di adeguarsi. Non si può far altro. Certo, una certa concorrenza sarà inevitabile, ma comunque le macchine non potranno mai sostituire quell’interazione sociale su cui si è sempre basata l’attività di un pub o di un bar».
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Giulia Mele
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I commenti
- Francesco Capasso - Un indubbio passo avanti nel progresso. Anni addietro, girando in tarda serata per le strade di Monaco di Baviera restavo meravigliato quando, fermandoci a una pompa di benzina, entravi nella stazione e potevi comprare qualsiasi cosa ti mancasse, dal latte fresco a una lampadina. E' un po’ quel che accade quando sei in autostrada, ma in città obiettivamente, non te l'aspetti. Ebbene ora quel sogno è diventato realtà e questo ci aiuta molto, per ogni piccola necessità "volante" da soddisfare perché, diciamocelo pure, comprare in un bar una lattina di coca-cola ci costerebbe di più, così come una birra o un paio di cuffie, soprattutto alle dieci di sera. Bambole gonfiabili a parte, per le quali suggerirei ai giornalisti un capitolo da dedicarvisi solo per quest’argomento, con l’ausilio di sessuologi, psicologi e psicoterapeuti, i nostri nuovi piccoli negozietti dai mille articoli da acquistare alla bisogna, sono oggi veramente vincenti. E passato questo triste periodo che ne vede limitata la loro disponibilità temporale per anticipate chiusure serali, ce ne vedremo sempre bene per risolverci in ogni situazione, che sia essa causa di negozi chiusi e anche, perché no, per avere una valida scelta di prezzo in un momento storico dove quest’ultimo è la soluzione per chi ha le tasche semi vuote.